I protagonisti di questa intervista sono Alberto Maschietto e Sandra Dal Zin. Lui, imprenditore e direttore artistico di una delle più importanti insegne retail in Italia. Lei, designer d’interni e consulente di prodotto per alcuni tra i principali marchi nel settore del design. Compagni nella vita privata, condividono la passione per l’architettura sostenibile e il design sensoriale.
Il loro approccio progettuale parte dall’ ascolto del committente e dall’osservazione dell’ambiente in cui intervengono, ponendo particolare attenzione a come la luce e il colore interagiscono tra di loro: un’indagine che guarda non solo agli aspetti visivi dello spazio, ma anche a quelli sensoriali ed emotivi. Un lavoro di introspezione continua, volto a creare ambienti confortevoli, eleganti ed essenziali.
Nella J-Penthouse hanno dimostrato come l’intuizione giusta possa trasformare radicalmente un luogo con un gesto semplice e per nulla scontato: la vestizione delle pareti con una nuova pelle che funge da dispositivo architettonico, pensato per essere tanto elegante quanto funzionale, fino a diventare il filo conduttore che unisce tra di loro i vari elementi eterogenei che popolano l’ambiente. Così, partendo dalla cucina, il progetto si sviluppa intorno a tutto il corridoio perimetrale, per poi esplodere nell’area living: il cuore della casa, caratterizzato dall’incredibile vista panoramica sul mare, sulla laguna e sulla pineta circostante.
Cosa vi ha portato a scegliere di utilizzare il legno nel progetto J-Penthouse?
Quando si progetta un ambiente è dall’ascolto della committenza che nascono le linee guida del progetto. Nel disegno degli interni di J Penthouse, l’attenzione dei proprietari per l’uso di materiali sostenibili e naturali, che si è poi tradotta anche nella scelta delle pitture e dei tessuti di tendaggi e arredi, hanno reso naturale optare per un legno sostenibile come materiale centrale nel progetto.
Il legno è un materiale eccezionale nella progettazione architettonica, perché è un materiale vivo e naturale. Due elementi non sono mai completamente identici l’uno con l’altro, e questo trasmette vibrazioni cromatiche e tattili allo spazio.In questo caso era proprio il rapporto con la natura che cercavo: dalle grandi vetrate che chiudono il perimetro dell’edificio è possibile godere sia di un’incredibile vista sul mare che apprezzare la pineta marittima vicina e grazie al legno è stato possibile portare questa dimensione anche all’interno dell’abitazione. Quando si lavora con materiali naturali, le microvariazioni aggiungono un ulteriore grado di valore allo spazio e aiutano a mantenere il rapporto con la scala umana.
Uno degli aspetti più interessanti di questo materiale è che accostando essenze differenti è possibile creare uno spazio ordinato, e allo stesso tempo sfruttare una vasta gamma cromatica per regolare l’intensità della luce e generare l’atmosfera più adatta all’ambiente progettato. In aggiunta, il legno è un materiale che ha un forte carattere sensoriale e questo è molto importante nel disegno di un ambiente domestico. La casa è uno spazio che più di altri viene percepito oltre che con la vista anche attraverso il tatto: la sensazione di toccare una superficie in legno materico o quella di scorrere le dita lungo le sue venature, sono esperienze che una volta portate all’interno dello spazio domestico entrano a far parte della dimensione della quotidianità e definiscono profondamente la qualità di vita dell’ambiente progettato.
Quali sono le possibilità offerte dall’utilizzo del sistema di rivestimento Strike?
Il legno è un materiale che offre moltissime possibilità espressive, lasciando spazio e stimolando l’immaginazione del progettista. È anche un materiale che permette di trovare la risposta migliore a condizioni che non sono scontate.
Nel progetto J-Penthouse, ad esempio, si è presentata una situazione particolare: le grandi pareti vetrate portavano all’interno un’illuminazione naturale molto forte e il progetto di interior design doveva risolvere questa condizione traendone vantaggio.
La scelta di rivestire il nucleo centrale dell’appartamento con una nuance scura in contrasto con i colori dell’esterno ha permesso di assorbire l’intensità della luce naturale, conferendo elasticità alla struttura esistente. L’introduzione di un elemento dogato ha insistito su questa contrapposizione, generando degli effetti chiaro-scuro capaci di esaltare il profilo regolare delle altre superfici che definiscono la geometria dello spazio interno. Così il rivestimento ligneo delle pareti interne è diventato un vestito, in grado di dialogare con le superfici tessili che schermano le pareti vetrate perimetrali.
Oltre a disegnare l’interno, l’uso di una superficie irregolare ha contribuito anche a controllare l’acustica dello spazio: una superficie lignea dogata ha infatti ottime caratteristiche di fono assorbenza e questo ha contribuito enormemente alla qualità acustica dei grandi ambienti del progetto. Inoltre, il legno è un materiale flessibile, che si presta alla progettazione di strutture a secco: in questo modo ho avuto la libertà di inserire nuovi elementi leggeri all’interno dell’architettura esistente e disegnare la scenografia più adatta ad ogni ambiente della casa.
Qual è il valore aggiunto della customizzazione in un progetto di interior design?
La possibilità di customizzare i prodotti inseriti all’interno del progetto ci ha garantito la massima liberà espressiva nel momento della progettazione, permettendo di mantenere una coerenza spaziale che non è possibile raggiungere con elementi di serie “a catalogo”. Se questo è vero in un progetto di nuova costruzione, lo è in misura ancora maggiore quando il progetto di interior design viene inserito all’interno di un edificio esistente.
Lavorando su misura, in una dimensione quasi artigianale dal punto di vista del dettaglio ma con logiche industriali dal punto di vista produttivo e di gestione della commessa, è stato possibile trasformare una molteplicità di vincoli in opportunità progettuali: trasformare vani tecnici in pareti estetiche, camuffare le porte di accesso agli ascensori di servizio e progettare elementi complessi come la parete della zona giorno integrata con tv, madia sospesa e vetrine, oppure la porta che separa il living dalla zona notte. Allo stesso modo, è stato possibile esaltare le essenze lignee usate nel progetto, inserendo elementi e superfici metalliche di pregio.
Inoltre, grazie ad una accurata attività di progettazione tecnica, non è stato necessario eseguire rilavorazioni in cantiere, garantendo così la massima semplicità durante la posa in opera. Questo è stato possibile anche grazie al supporto di una squadra di progettazione che ci ha affiancato durante il disegno delle differenti componenti di progetto, aiutandoci a trovare la soluzione migliore per le diverse esigenze che si presentavano e permettendo di portare nel modo migliore il disegno preliminare a disegno esecutivo.
Scopri il progetto J Penthouse